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Cibo: prevenzione e cura
Le informazioni contenute in questo articolo rappresentano una estrema sintesi di un percorso di studio, ricerca e approfondimento personale, e devono intendersi come condivisione di esperienze che debbono sempre essere liberamente valutate e rapportate alle proprie esigenze personali. Al termine di questa tematica, verranno indicate per correttezza e per coadiuvare un eventuale approfondimento personale, le fonti. Il contenuto di questo documento non vuole in alcun caso sostituire la consulenza personalizzata di un medico dietologo o nutrizionista, al quale si consiglia di rivolgersi affinché, sulla base delle personali esigenze di salute, indichi un eventuale programma alimentare personalizzato. Pertanto, ogni decisione presa sulla base di queste indicazioni dev’essere intesa come personale e sotto la propria responsabilità.
“Questa tematica non ha la pretesa di essere esaustiva e definitiva, anzi sarà in continua evoluzione e ci si augura in miglioramento, ma come ogni cosa andata a buon fine dovrà pur avere un inizio”.
I consigli che verranno dati non sono frutto di un'opinione personale, bensì basati su studi scientifici. I contenuti sono stati ricavati dalle ricerche medico scientifiche più attuali in ambito alimentare e della salute fisica. Adottando questi accorgimenti molti disturbi e patologie che generano sofferenza a milioni di persone miglioreranno sensibilmente e molte altre troveranno una totale risoluzione, apportando un contributo indispensabile alla qualità della vita.
Quando si tratta di mangiare in modo corretto e fare esercizio fisico, non c’è un “io inizierò domani.” Domani è la malattia. (Terri Guillemets)
Perché le diete falliscono
Perché le diete falliscono nella stragrande maggioranza delle volte? Non perché la dieta di per sé non funziona o ci sono errori che la rendono inefficace (anche se obiettivamente alcune sono obsolete e a volte dannose), ma perché nel cibo le persone trovano un rifugio, una compensazione spesso alle loro paure e frustrazioni, ai propri problemi, dando al cibo il ruolo di appagare i vuoti interiori e colmare quella fisiologica necessità di felicità che tutti noi cerchiamo. Come fare quindi a superare questo problema? Non è facile, e poco conta spaventare le persone dicendo i rischi che stanno correndo per la loro salute, la maggior parte lo sa, anche se obiettivamente, le Istituzioni avrebbero il dovere di fare molta più propaganda e di dare informazioni in merito, invece di fornire semplicemente le statistiche che mostrano le aumentate percentuali di malattie oncologiche, cardiovascolari, neurodegenerative, autoimmuni e metaboliche, come se fossero mali oscuri di dubbia provenienza, per poter così giustificare le aumentate spese pubbliche della Sanità.
Quindi come fare?
Sono completamente d’accordo con il Dott. Berrino (medico, epidemiologo e grande ricercatore in ambito nutrizionale) quando nella prefazione intitolata “Il coraggio della prevenzione” del suo libro “Il cibo dell’uomo”, sostiene che le persone hanno come unica alternativa per la loro salute, passare al piano B.
Il piano B
In cosa consiste? Non sicuramente nel fai da te, ma senza aspettarsi nello stesso tempo che le istituzioni di competenza (ospedali, strutture sanitarie, governo, aziende alimentari e farmaceutiche), sebbene in teoria dovrebbero lavorare per la nostra salute, ci porgano la “manina” e ci accompagnino verso un percorso di prevenzione, salute e cura. È ora di svegliarsi! Smetterla di farsi ammaliare e irretire dalle pubblicità, dai mass media, dalle false e tendenziose informazioni. Ogni persona ha il dovere di prendere in mano il timone della propria salute e quindi della propria vita e con forza e coraggio navigare verso le acque della comprensione e del buon senso. I canali di reale informazione esistono, nel 2019 ci sono i mezzi e gli strumenti alla portata di tutti per poter venire a conoscenza di come le cose stanno veramente in termini di una sana e corretta alimentazione e stile di vita. Basta essere maturi e onesti con sé stessi! Certo ci sono i pigri e quelli che se la raccontano, persone che non sono disposte al cambiamento e che preferiscono mantenere uno stile di vita indecente e irrispettoso per sé stessi e per gli altri, ma anche per queste persone è doveroso nutrire un sentimento di speranza e di non condanna, ed è compito di ognuno di noi fare più che il possibile per aiutarle nella comprensione. Ognuno, ha in serbo il potenziale interno di cambiamento e di guarigione, sotto tutti i punti di vista, si tratta solo di imparare a riconoscerlo e avere il coraggio di usarlo.
Allora da dove incominciare?
Dalla gradualità! Vietati i facili e travolgenti entusiasmi dell’inizio, spesso finiscono giù per le scale di cantina e dopo un mese torna tutto come prima. Alle persone piacciono un sacco le novità, perché le distraggono e spesso si illudono. Il problema maggiore che si incontra quando ci si avvicina a un cambiamento, è mantenerlo nel tempo. Questo ovviamente non è uguale per tutti, ma in linea di massima il problema maggiore sono le vecchie abitudini che potrebbero tornare a galla e pretendere nuovamente il loro precedente posto. Pertanto, il consiglio è andare adagio con i cambiamenti, modificare le proprie abitudini gradualmente e assaporarne il beneficio, sentire il proprio corpo che reagisce fisiologicamente avvicinandosi sempre più alla salute in termini di energia, leggerezza, efficienza lavorativa, lucidità mentale e serenità. Molti disturbi e patologie si risolveranno, molte malattie anche le più importanti spesso miglioreranno, rendendo decisamente più convivibile la vita con esse. Saranno proprio questi i risultati che avverranno in ciascuna persona che metterà in pratica queste linee guida.
Intanto vediamo cosa dice l'Agenzia Internazionale sulla ricerca del cancro. La prima edizione del Codice europeo contro il cancro è stata pubblicata nel 1987. Da allora le raccomandazioni sono state riviste e aggiornate periodicamente alla luce delle scoperte scientifiche più recenti; la revisione è curata da un gruppo di medici, scienziati e altri esperti dell'Unione Europea, selezionati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Nella revisione del 2014 il codice è stato nuovamente aggiornato, se ne riportano alcuni punti:
Quelle che verranno indicate sono delle linee guida che non hanno la pretesa di sostituire una dieta at personam, bensì fornire un orientamento attraverso delle indicazioni di massima.
Alimenti da evitare o da consumare in rare occasioni:
Alimenti da consumare in maniera limitata e non tutti i giorni
Alimenti fondamentali per la salute, da consumare tutti i giorni
Come mangiare
Di seguito e solo a titolo esemplificativo vengono forniti consigli, di come impostare i principali pasti del giorno, sulla base delle linee guida esposte precedentemente.
Prima colazione È indispensabile farla in casa e a una buon’ora, per avere la possibilità di andare di corpo regolarmente, possibilmente tutte le mattine prima di uscire.
Metà mattina:
Pranzo
Metà pomeriggio
Cena Deve essere il pasto più leggero e frugale! Meglio coricarsi con un po’ di fame che con la sensazione di pesantezza. Tutto ciò che si mangia in eccesso alla sera viene trasformato in grasso, in quanto il metabolismo rallenta moltissimo e durante le ore notturne quasi si ferma.
> 2 volte alla settimana sotto forma di legumi (fagioli, ceci, fave, piselli, lenticchie, cicerchie, azuki ecc) cucinati e assunti secondo i personali gusti > 1 - 2 volta alla settimana pesce azzurro, di piccola taglia possibilmente non allevato, no polpo e seppie, pochi crostacei > 1 volta alla settimana uova, anche 2 insieme > 1 volta alla settimana carne bianca possibilmente non di allevamento, mai carne rossa.
Dolci e dessert Preferire biscotti, torte o ciambelle, fatte con le farine già indicate precedentemente, meglio se fatte in casa, senza zucchero raffinato (utilizzare i dolcificanti già indicati), senza latte, si può unire uova ma senza esagerare, non aggiungere farina raffinata. Questi preparati specie i biscotti come già detto vanno bene al mattino 3-4 al posto delle gallette. Vanno bene anche altri dolci purché gli ingredienti rispettino le linee guida indicate sopra. Meglio indicati a pranzo ma solo 1, 2 volta alla settimana, mai alla sera, per evitare picchi glicemici durante le ore notturne.
Attività fisica
L'essere umano negli ultimi 40, 50 anni è diventato notevolmente sedentario. La giornata la trascorre generalmente seduto o in piedi fermo. Gli spostamenti da un luogo all’altro avvengono quasi solo mediante mezzi motorizzati ed i lavori non comportano quasi mai un intenso utilizzo del corpo. Pertanto, le persone si ritrovano con un corpo indebolito, rigido, in sovrappeso e con uno scarso livello di allenamento. Tutto ciò va a discapito della salute fisica e mentale, e non a caso sono enormemente in crescita le patologie cardio vascolari, gastro intestinali, metaboliche, oncologiche, ortopediche, e del sistema nervoso. Quindi indispensabile per mantenere un buon stato di salute fisica e mentale, è associare ad una corretta dieta, un programma di attività motoria regolare. Il movimento e gli esercizi fisici sono delle vere e proprie perle di salute. Non importa strafare, anche poco ma con regolarità. Per attività fisica si intende cercare di mantenersi in movimento mediante esercizi fisici e attività aerobiche come camminate, giardinaggio o altre attività all'aperto che tengano ben in considerazione le necessità del corpo e della psiche.
Fonti bibliografiche:
Tematica revisionata agosto 2019
Glossario
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