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Respirare correttamente

 

Esistono tre tipi fondamentali di respirazione:

 

1. La respirazione clavicolare o alta è la più superficiale e sicuramente quella più scorretta da un punto di vista fisiologico. Durante l’inspirazione si sollevano le spalle, il petto e le clavicole grazie alla contrazione dei muscoli cervicali e intercostali alti, sollecitando in maniera anomala ed esagerata collo, spalle e zona sternale. Si fa un grande sforzo introducendo una minima quantità d’aria e solo nella parte alta dei polmoni.  

2. La respirazione toracica o media si effettua dilatando la gabbia toracica con i muscoli intercostali medi. Sebbene sia migliore della precedente in quanto più profonda, risulta essere ancora non ottimale. 

3. La respirazione addominale o diaframmatica è la migliore poiché porta l’aria nella parte più bassa e più ampia dei polmoni. Il respiro è lento e profondo e il muscolo che viene utilizzato è quello preposto per respirare regolarmente 24 ore al giorno, il diaframma.

 

 

Come respiriamo riflette il nostro stato fisico ed emotivo

 

  Lo stile di vita che la maggior parte delle persone conduce è frenetico e stressante, se poi si aggiungono i problemi familiari, lavorativi e di salute il tutto rischia di diventare un cocktail logorante e molto pericoloso per la salute psicofisica dell’individuo. 

In questa condizione i primi sintomi spesso presenti sono uno stato di agitazione e ansia, nei casi più gravi attacchi di panico e depressione, mentre da un punto di vista fisico possono comparire dolori muscolari, articolari e disturbi a carico dell'apparato viscerale e al sistema nervoso.

 

In una situazione come quella appena descritta, come sarà la respirazione? 

 

 

 

 

Sicuramente scorretta, troppo veloce, prevalentemente alta cioè toracica con conseguente blocco del diaframma e questo non solo aggrava l’intero quadro sintomatologico psicofisico sopra visto, ma addirittura a volte ne è in parte la causa.

 

Cerchiamo di capire meglio e da più vicino cosa accade quando si respira scorrettamente e le ripercussioni che questo può avere sulla salute.

 

Una respirazione alta, rapida e di tipo ansioso comporta:

1. L’utilizzo solo della parte alta dei polmoni, quella clavicolare mentre la parte media e bassa tende ad atrofizzarsi 

2. Forti tensioni e retrazioni del diaframma, in quanto usato poco e inadeguatamente. Questo porta a dolori dorsali, toracici e lombari per via dei punti di aggancio del diaframma sulla colonna vertebrale e coste, problemi all’apparato digerente come cattiva digestione, stipsi, gonfiori e reflusso gastro esofageo in quanto il diaframma non svolge correttamente il suo ruolo di pompaggio e massaggio sui visceri contenuti nella cavità addominale.

3. Tensione, affaticamento e accorciamento dei muscoli inspiratori accessori come quelli cervicali, del torace e del petto in quanto devono svolgere un super lavoro il quale spetterebbe al diaframma, comportando cervicalgie, mal di testa e problemi alle spalle come tendiniti della cuffia dei rotatori e borsiti. 

4. Un aumento o addirittura l’insorgenza di agitazione, confusione mentale e ansia, perché il respiro non è solo legato alla fisiologia del corpo ma anche a quella della psiche. Infatti la respirazione esprime ed influenza l’aspetto emozionale, lo stato mentale e tutta la dimensione psichica della persona.
Così come lo stato psichico e mentale influenza la respirazione, quest’ultima può influenzare la nostra mente, le nostre emozioni anche quelle più profonde. In effetti se impariamo a modificare il nostro respiro, possiamo modificare il nostro stato emotivo diminuendo o addirittura abbattendo il nostro livello di stress e di tensione.

 

 

Una corretta respirazione

 

Come prima cosa è importante sapere che la respirazione va eseguita sempre col naso, è sbagliato inspirare con la bocca in quanto l’aria entra direttamente in gola, fredda e secca senza essere scaldata, umidificata e purificata come avviene nel naso.

 

Anche l’espirazione è consigliabile eseguirla con il naso, la bocca in sostanza non serve per respirare. Molti raffreddori e bronchiti verrebbero evitati solo con la respirazione nasale. 

La corretta respirazione è quella addominale o diaframmatica, dove durante l’inspirazione il diaframma grazie alla sua contrazione si abbassa permettendo l’espansione dolce e delicata dell’addome e delle ultime coste, con conseguente entrata di un’abbondante quantità d’aria partendo dalla parte basale e più capiente dei polmoni.

 

L’espirazione deve avvenire in maniera del tutto passiva e lenta in quanto non comporta la contrazione di alcun muscolo bensì il ritorno elastico delle strutture che con l’inspirazione si erano contratte ed espanse. (Per una migliore comprensione della dinamica del diaframma si rimanda il lettore alla consultazione dell'articolo intitolato "respirazione: il Diaframma Toracico", presente sul glossario)

Questa respirazione è quella fisiologica e più economica, permettendo una corretta ossigenazione del sangue e grazie all’abbassamento e innalzamento ritmico del diaframma gli organi interni presenti nella cavità addominale vengono massaggiati favorendo il loro movimento (peristalsi) e drenati, con conseguente eliminazione delle tossine presenti soprattutto nel fegato e nell’intestino.  

 

La respirazione media e alta invece dovrebbero essere utilizzate solo per brevi periodi e per il tempo strettamente necessario, come ad esempio quando si compiono attività che portano la persona ad andare sotto sforzo, durante una corsa o altra attività fisica che richiede ovviamente una respirazione ampia o quasi massimale.

In queste circostanze è normale respirare coinvolgendo anche la parte alta del torace e se necessario utilizzando anche la bocca per permettere l’entrata di una maggior quantità d’aria al minuto, ma appena il battito cardiaco e la fame di ossigeno si sono normalizzati, la respirazione dovrà tornare ad essere quella diaframmatica, lenta e regolare.  

 

 

 

 










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